DOTTORE, GUARISCO PERCHÉ LA VEDO IN ANSIA

Le mie 60.000 ore di fronte all'ansia nevrotica

Tutti soffrono d’ansia uguale nessuno soffre d’ansia? Il malessere psicologico più diffuso è oggi trascurato e resta ingombrante nella vita della persona che ne è afflitta, come un fardello molto provante, accettato per lo più, poco conosciuto, poco oggetto di cure, molto verbalizzato. Ma cos’è l’ansia nevrotica patologica? E’ una paura lacerante, fuori luogo, che affligge certi aspetti della vita rispetto ai quali ogni prospettiva diviene negativa. Il lavoro, la salute, gli affetti? L’ansia comanda comportamenti che diventano ripetitivi compulsivi, non sono più scelti ma obbligati.

Testimonianza

Gentile dott. Roberto  Melloni,

 le sono molto grato del libro sull’ansia che ha voluto farmi avere  e che ho letto con attenzione e con entusiasmo: ho scritto tanti libri sull’ansia ma il suo ne affronta tematiche e svolgimenti  diversi, i più estesi ad orizzonti tematici vicini e lontani. Sono capitoli che rivelano anche la sua grande cultura  non solo psicologica e psicopatologica ma anche letteraria, artistica e filosofica. Non posso così non ringraziarla anche delle parole gentili che rivolge ai miei libri che non mi sembrano lontani dalla ispirazione che ha fatto nascere il suo: un bellissimo regalo che mi consente anche di conoscerla, di salutarla e di augurarle giornate serene di studio e di lavoro.

Eugenio Borgna

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Perchè dovresti acquistare il libro

Si può guarire riguadagnando la propria salute psicologica. E’ necessaria una certa confidenza con il proprio modo di pensare. Non il vecchio conoscersi, ma piuttosto un vedersi. Allora può iniziare una cura di sé, una auto terapia, perché l’ansia è più nella vita che nella testa. C’è un corpo-mente che soffre con l’ansia: una progressiva usura che diverrà cronica nella misura in cui sarà trascurata. Se l’ansia nevrotica è nel modo di vivere, la guarigione richiede un modo di vivere differente. Un cambiamento attento a non rispondere alle paure ansiose con modi compulsivi. La nuova condotta assunta alimenta e incoraggerà un diverso modo di rispondere alle paure mal poste dell’ansia e il processo diventa così curativo e risolutivo.

Questo è il centro dell’auto terapia che è esposta, attraverso le tappe della lettura di questo libro, con un linguaggio che nasce nella nostra vita di tutti i giorni, la quale richiede, insieme a tante cure di sé, oggi diffuse, una particolare, costante cura di sé psicologica. Non c’è normalità o anormalità nel disagio psicologico. La sofferenza psicologica non è quindi un male oscuro, perché balza agli occhi tanto da poter descrivere, come avviene nel libro, differenti stili nevrotici. Il sintomo dell’ansia nevrotica non nasconde tanto traumi infantili quanto quelli degli urti e degli ostacoli che la vita propone. Sono necessari degli ammortizzatori esperti in intelligenza emotiva che apprendano e si correggano secondo le difficoltà del terreno esistenziale che, via via, incontrano. L’auto terapia è nuova dimestichezza verso il proprio modo di pensare. E’ necessario superare il ruminante perché penso a questo o a quello con l’osservabile…come penso? Analizzare il proprio modo di pensare non è produrre sterili sensi di colpa, ma nuove azioni che appianino il futuro: nuove armonie, là dove il pensiero ansioso ritorto porta inutilmente a cozzare compulsivamente con la realtà. 

La mente ansiosa si fa oscura perché immagina sempre il negativo che non saprà affrontare. Allora, l’ansia precede i fatti ma intanto soffoca. 

Bisogna imparare a dipanare questa immaginazione terrorizzata rintracciando il bandolo della matassa di quei comportamenti che la condizione ansiosa impone promettendo libertà là dove determina prigionia. 

C’è poi l’ansia degli altri che richiede tecniche di contenimento per ripararsene. Pensare bene non ha la pretesa di voler entrare nelle valutazioni di quello che è  giusto o sbagliato, quanto di poter svolgere e approcciare un proponimento e quindi un atto, davanti a una scelta di vita, senza le pressioni logoranti dell’ansia che, mentre suggerisce malamente come evitare il negativo immaginato possibile, a cui ogni scelta umana inevitabilmente  espone, porta  solo a vivere molto male e a rischiare che la scelta che si effettuerà, invece di essere nel merito del problema, sia frutto dell’ansia.